La memoria a senso unico

Autostoppista: perché facevi andare avanti e indietro la registrazione del pezzo di un video? Sembravi bloccato in un loop.
Neurom: è una funzione bellissima, la vostra memoria vi consente di ricordare al contrario la sequenza di un evento. Le scene che vanno all’indietro al rallentatore mi incantano.
Autostoppista: non è proprio così. Noi uomini non ricordiamo la sequenza di quanto accaduto in modo inverso, ma partendo da un inizio verso la fine, prossima al nostro presente.
Neurom: ma la moviola del programma lo può fare… perché non ci riuscirebbe la vostra memoria?
Autostoppista: non è predisposta. Anche per questo inventiamo programmi informatici e macchine. Eseguono compiti troppo difficili per la mente.
Neurom: mi stai dicendo che non riuscite a ricordare gli eventi a partire dalla fine verso l’inizio? Facciamo un esempio: prendo questa penna e la lascio cadere. Aspetta.
Autostoppista: sì.

Neurom: bene, ricordi la penna?
Autostoppista: sì.
Neurom: cosa ricordi esattamente?
Autostoppista: che tu l’hai lasciata cadere a terra.
Neurom: solo in questo modo?
Autostoppista: certo, in quale altro dovrei?
Neurom: la penna che si solleva da terra e torna indietro stretta alle dita.
Autostoppista: niente affatto, è sufficiente così come ho ricordato. L’episodio ha un inizio e una fine. Lo visualizzo nella mia mente come la sequenza di tante “foto” della scena che scorrono verso una direzione, dove si conclude. E’ la direzione del tempo e non sono in grado di ricordare in senso inverso. Sono obbligato a procedere sempre avanti anche quando con i ricordi vado indietro nel tempo.

Neurom: fai una scelta quindi su dove ritagliare, quale intervallo di tempo, quali immagini mettere l’una dopo l’altra. Una memoria che costruisce, arbitraria, dipendente dal contesto e dall’obiettivo.
Autostoppista: è la cosiddetta memoria episodica, dura poco e finisce per “slittare” su processi di memoria più astratti, generali: la memoria semantica. In questo caso i ricordi assomigliano quasi a delle spiegazioni, delle teorie su come funzioni il passato.
Neurom: sono perplesso. Il passato non sembra più così certo.
Autostoppista: perché il passato è sempre condizionato dal bias del presente. Paradossalmente è più difficile fare previsioni sul passato che sul futuro.
Neurom: ho capito. E ciò che è accaduto non si presenterà più per confermare o smentire il presente.

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