La trappola quantistica

 

La meccanica quantistica è una trappola!

 

TRAPPOLA: se ti capita di leggere un riferimento sulla meccanica quantistica tra le righe di un sito o un libro di uno psicologo stai attento al 99% dei casi è una trappola per catturare la tua attenzione. Generalmente lo scopo è quello di consolidare teorie psicologiche alternative o accreditarsi come pensatore antisistema. Nel 100% dei casi, il suddetto psicologo non ha nemmeno un’idea sommaria di cosa sia la meccanica quantistica. Più temibili tra l’altro sono quegli psicologi che cercano addirittura di screditare la fisica e in generale la scienza della natura denunciandone i limiti proprio per le conseguenze teoriche della meccanica quantistica ovvero per la natura probabilistica delle leggi scientifiche. Tappatevi le orecchie o gli occhi: solo fuffa o poco più.

 

CONTRAPPUNTO: lo stesso discorso è da riferirsi a quei fisici, matematici et amatori di scienze hard che si avventurano ad azzardare modelli ipermeccanicistici secondo cui il funzionamento della mente può essere descritto da leggi fisico-matematiche. Dopotutto, se il libro della natura è scritto secondo geometrie, numeri e rapporti di cause ed effetti l’idea è giustificabile.

 

BUON SENSO: Quest’ultimo caso è spiegabile talvolta come un’amabile passatempo di ricercatori buon temponi che dopo una seria carriera decennale si possono permettere di scrivere qualche libro sexy. Nel caso dello psicologo la questione è più delicata. La sua carriera è iniziata al liceo con un 4 in fisica e matematica nella pagella.

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2 Risposte a “La trappola quantistica”

  1. Infatti molti usano la fisica quantistica come un pretesto per giustificare qualche prodotto che si può solo acquisire tramite un sistema “network” (Marketing piramidale). Come lo odio quando qualcuno usa queste parole con una faccia tosta. Ma mi diverto a prenderli in giro e esporli come ciarlatani.

    Il danno comunque è fatto. Esistono tanti estremi, dai New Age discepoli fino ai dogmatici materialisti. Meglio usare il proprio cervello. Cosi si evita di entrare in una trappola dogmatica.

  2. Sì il danno comunque è fatto. Chissè se irreversibile. Mi fai pensare che molti psicologi, compreso il sottoscritto fino a qualche tempo fa, vivono dentro una mitologia culturale personalizzata ed esclusiva, secondo cui lo psicologo può lavorare dappertutto e speculare in ogni ambito disciplinare come nell’esempio quantistico. Alla fin dei conti, da buon autostoppista, condivido il tuo umore: divertirsi, farsi una risata e prenderli benevolmente in giro.

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