Un cervello di 520 milioni di anni

Sono stati scoperti in Cina tessuti nervosi ancora in buono stato di conservazione nel fossile di un artropode, la Fuxianhuia, vissuto circa 520 milioni di anni fa. È una scoperta straordinaria se pensiamo che il sistema nervoso si degrada velocemnte dopo la morte. Il fatto che sia giunto sino a noi in uno stato ancora simile a quello di 520 milioni di anni fa ha dell’incredibile e gli scienziati stanno già provando a riprodurre come minimo i processi che hanno consentitola conservazione. Il tessuto fa parte del nervo e tratto ottico, quindi strutture cheservono per connettere stimoli visivi esterni con aree corticali superiori e inoltre è disposto a strati, come nella corteccia cerebrale umana. Infine, Mo Costandi nel suo articolo sul Guardian aggiunge una riflessione finale sorprendente:

“Quando Strausfeld e i suoi colleghi [i ricercatori della scoperta] hanno esaminato la Fuxianhuia sono rimasti colpiti nel constatare che fosse costituita da un cervello complesso costituito da tre segmenti a “fuso” rifornito da una ricca rete di vasi sanguigni. Questo tipo di organizzazione assomiglia a quella di alcuni insetti ancora esistenti, un aspetto che suggerisce che il cervello di quesa specie di artropodi ha avuto un’evoluzione verso una minore complessità. Anche il cervello umano è suddiviso a strati, soprattutto durante la fase di sviluppo embrionale, cosi che sembrerebbe che ci sia uno schema di base per tutti i sistemi nervosi definito 500 milioni di anni fa circa che da allora è rimasto invariato.”

Un cervello che evolve verso una minore complessità e che può prendersi una pausa prima di inventarsi nuove scorciatoie nel mondo in cui gli è capitato viverci. Una prospettiva controintuitiva ma che funziona da mezzo miliardo di anni a questa parte.

link all’articolo sul Guardian

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