Riporto un interessante scambo di battute con il mio amico extraterrestre Neurom:
Neurom: l’uomo ha uno strano comportamento verso le macchine che costruisce. Cerca di migliorarle.
Io: non capisco.
Neurom: cerca di renderle umane. [pausa] Macchine che abbiano una personalità, che siano in grado di esprimere emozioni e di commettere errori.
Io: continua.
Neurom: voi uomini, al contrario, vi sforzate di assomigliare alle macchine. Desiderate essere razionali, efficienti, liberi dalle emozioni.
Io: con gli alieni la questione è più interessante e contraddittoria. Li rappresentiamo con i tipici tratti dell’uomo e immaginiamo che abbiano un’intelligenza avanzata.
Neurom: continua.
Io: voi extraterrestri, come vi chiamiamo, supponiamo che ci vediate come strane creature, inferiori, irrazionali e stupide.
Su un immenso disco di Saturno come casuali aggregati di cellule pensanti abbiamo osservato il piccolo pianeta blu imbiancato dalle nuvole.