Psicologia fuori controllo

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Sembra che uno psicologo sia stato radiato dall’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna per le sue fenomenali dichiarazioni sull’omosessualità. Egli ritiene che l’omosessualità sia una malattia e che possa essere curata dalla psicoterapia. Afferma ben altre cose fuori controllo, puoi fartene un’idea ad esempio ascoltando una breve intervista che ha rilasciato nel programma radiofonico La Zanzara su Radio24 (dal minuto 87).

Ci sono 2 aspetti che lasciano perplessi. Il primo riguarda un errore che commette abitualmente il cosidetto “esperto”. In poche parole, applica un ragionamento erroneo (bias) che funziona così: sono così bravo nel mio campo (sicuro sicuro?) da permettermi di trattare argomenti che non c’entrano niente con la mia professione. Si dirà: la sessualità non è uno degli argomenti cardine della psicoanalisi? Perchè non ascoltare il parere di un esperto del settore? Daccordo ma nel contesto specifico, dentro un ambulatorio o negli studi accademici. In un salotto, su facebook o in un talk show è solo intrattenimento, una perdita di tempo per chi volesse capirci qualcosa in modo serio e motivo in più di confusione per chi ha specifici problemi emotivi.

Il secondo aspetto è più interessante: se ascoltate l’intervista radiofonica, lo psicoanalista per dare un’illusoria autorevolezza alle proprie tesi cita la teoria della sessualità infantile di Freud. Tecnicamente evocare il titolare di una teoria nobile ma decaduta come garanzia di verità (dogmatica, non empirica) è un classico esempio di fallacia del principio di autorità. Sino a Galileo l’ipse dixit era impersonato da Aristotele. In psicologia, Freud è l’equivalente, un marchio di garanzia. Nonostante la ricerca scientifica e l’esperienza clinica abbiano dimostrato l’infondatezza di molti aspetti del paradigma psicoanalitico.

Ma a questo punto c’è da fare un discorso più generale, sottilmente inquietante. Lo psicoanalista sotto accusa è nato nel 1949, viaggia sui 66 anni, quindi: si è aggiornato sugli svilupppi della psicoanalisi avvenuti negli ultimi 100 anni? Ad esempio, la teoria dello sviluppo sessuale freudiana non possiede alcune basi scientifiche, basti pensare che il sistema sessuale del bambino deve aspettare il periodo adolescenziale per svilupparsi anziché i previsti primi 6 anni del teorema psicoanalitico. Ne è a conoscenza? Replicherebbe citando ricerche serie a favore dell’ipotesi freudiana?

Non è tutto. Il discorso può essere esteso alla categoria. Tutti gli psicologi le sanno queste cose? Ci scandalizziamo sulle strampalate affermazioni di uno psicoanalista perché ha idee scorrette su un tema socialmente delicato come l’omosessualità, ma non basta una reazione emotiva o speculazioni moralistiche per smascherare questo genere di scorrettezze. Serve avere dati in mano, argomentare con una logica basata su criteri scientifici. Sarebbe necessario mostrare qualche ricerca e studi più “organici”. Servirebbe sapere quali siano gli sviluppi della psicoanalisi e degli altri approcci teorici. Gli psicologi sono aggiornati? Gli studi accademici coprono questo update tecnico-teorico?

Sarebbe un vantaggio professionale conoscere come siano andate a finire le cose nei vari paradigmi teorico-applicativi (psicoanalisi, comportamentismo, cognitivismo, sistemico relazionale etc.), aggiornarsi sugli sviluppi di ricerca, su quali applicazioni risultino più efficaci, sulle falsificazioni. Sarebbe un vantaggio competitivo per demarcare la psicologia che funziona dalla psicologia di seconda mano. Il rischio è quello di creare psicologi fuori controllo, bravi a rompere la psicologia.

n.b. Nel momento in cui scrivo lo psicologo “incriminato” risulta regolarmente iscritto nell’Albo online dell’Ordine emiliano e la notizia campeggia solo su alcuni siti che trattano di omosessualità e dintorni.

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