Il suono di un beep

281774A2Hanno cambiato la macchinetta del caffè dove lavoro. Mentre aspettavo la preparazione di un caffè espresso e chiacchieravo con un amico mi sono accorto che la bevanda era già pronta da un pezzo. Stamattina aspettavo alla posta il mio turno per pagare una bolletta. C’erano 2 persone davanti a me. Sentivo qualche lamentela perché qualcuno arrivava troppo tardi perché già toccava al successivo utente.
C’è un elemento che accomuna questi 2 episodi. Manca il “beep”, il segnale sonoro che ti avverte che il caffè è pronto o è arrivato il numero che corrisponde al tuo turno allo sportello. Come mai abbiamo bisogno di questi bip? Ho pensato che l’essere umano sta spostando molte incombenze alla macchina, dalle funzioni senso-motorie a quelle cognitive. Basti pensare che moltissimi ormai non conoscono persino il proprio numero di cellulare.

Però poi ho pensato che la spiegazione è troppo sbrigativa. Ho pensato che questi accorgimenti, dal segnale sonoro di una macchinetta del caffè al “tirare” stampato su una porta di un negozio per uscire o entrare (se fai attenzione sono innumerevoli questi accorgimenti) ho pensato che riflettono la strana forma che ha la nostra mente. Una forma che non si adegua nonostante tutti gli sforzi ai modelli teorici che le scienze e la filosofia e la superstizione vogliono a tutti i costi. La mente funziona in modo irregolare, utilizza scorciatoie e non si aspetta un mondo perfetto. Non si aspetta interrogazioni alla lavagna.

Insomma, abbiamo bisogno di accorgimenti* per andare avanti. Ma non mi riferisco al solo significato letterale del movimento locomotorio bensì anche a quella dimensione inerte del pensiero che è fatta di ozio, riflessione, aspettative, sogni ad occhi aperti (c’è un nome tecnico per tutto questo, mind-wandering, sostenuto dal circuito neuronale del default-mode network), progetti per il futuro, viaggi mentali verso il passato etc. che – forse – è una delle maggiori aspirazioni del cervello. Lavorare meno verso fuori e di più verso dentro.

Non vogliamo perdere tempo. Tutto qui.

 

* ho trovato questi sinonimi per il termine “accorgimento” che illustrano sapientemente quell’irregolarità della mente di cui parlo: accortezza, intuito, sagacia, astuzia, ingegnosità, scaltrezza, perizia, destrezza, avvedutezza, oculatezza, discernimento, finezza espediente, trovata, stratagemma, trucco, tattica, artificio, sotterfugio. 

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