Il mondo sottosopra



Il mondo sottosopra mette alla prova il modo in cui conosciamo il nostro pianeta. Siamo così abituati all’immagine del planisfero nella direzione verticale nord/sud che osservarlo nella direzione sud/nord mette a disagio.

Il fatto è che non è l’immagine familiare che riconosciamo automaticamente e questo complica le cose. La nostra conoscenza prima di essere verificata e oggettiva deve avere quell’impressione automatica di familiarità.
Anche se sappiamo che questo mondo è una sfera che ruota e gira intorno al Sole, anche se sappiamo che i continenti poggiano su placche mobili, anche se sappiamo che chi sta a Sud non cade nel vuoto, anche se sappiamo che le stagioni dipendono dall’inclinazione dell’asse terrestre e non dalla distanza dal Sole, resta il fatto che ci comportiamo e facciamo previsioni come se la Terra fosse piana, o al massimo con confini rotondi, ferma e immutabile, statica e dritta, con una testa a Nord e gli arti inferiori a sud.

Siamo fatti così noi umani, con un cervello a Settentrione e un intestino nel Meridione.

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